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Il nuovo Sicilia Scout è uno “spazio” di lettura e analisi della scautismo siciliano e del ruolo che in essa deve avere l’AGESCI, quindi uno strumento di riflessione e di formazione. 

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Le cicatrici del COVID

09-10-2021 19:47

Tiziana Tornabene

In Evidenza, Quadrimestrale, Quadrimestrale Settembre 2021,

Le cicatrici del COVID

Cicatrici o segni del tempoIn una estate afosa della mia infanzia, il mio corpo improvvisamente è stato invaso dalle bolle pruriginose della varicella

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Cicatrici o segni del tempo

In una estate afosa della mia infanzia, il mio corpo improvvisamente è stato invaso dalle bolle pruriginose della varicella. Ah! Avevo costantemente voglia di grattare e grattare ogni angolo del corpo ed ogni volta che furtivamente ci provavo, sentivo echeggiare la voce della mamma che amorevolmente urlava: “Non ti grattare che ti rimangono le cicatrici!!!!!”

Beh, lei aveva ragione, come spesso le mamme, ma io, come spesso i figli, disobbedivo all’amorevole consiglio ed una bella cicatrice è rimasta sulla mia fronte come memoriale di quella estate tanto calda e tanto pruriginosa. Tante storie belle abbiamo spesso ascoltato sul senso ed il significato delle cicatrici, pensiamo al Kintsugi: la forma d'arte giapponese grazie alla quale un vaso rotto viene fissato con una resina cosparsa di polvere d'oro e una volta che la ceramica rotta viene risaldata con l'oro, si dice che il vaso diventa più bello e più prezioso rispetto all'originale. È innegabile però che quando qualcosa si rompe, la prima cosa che si sente è il dolore.

Ogni ferita genera un dolore improvviso ed inaspettato: ognuno di noi reagisce al dolore in modo personale, unico ed imprevedibile; di fronte al dolore forse si dovrebbe annullare la dimensione manichea del giusto e dello sbagliato e si dovrebbe attivare quella della comprensione e dell’ascolto.

 

Non avendo competenze in campo sociopsicologico, l’unica riflessione che vorrei attivare e condividere con i capi e fratelli scout siciliani è proprio questa: a quasi due anni dall’avvento della pandemia che ha stravolto la vita di ognuno di noi, quali cicatrici e/o segni ci sono rimasti addosso? Siamo cambiati nell’animo, nelle relazioni, nel nostro essere persone e scout in questa società malconcia? Ognuno di noi è stato “segnato” in modo più o meno profondo dalla presenza invasiva di questo virus che ha “infettato” corpi, anime, relazioni, abitudini: abbiamo avuto paura, ci siamo arrabbiati, ci siamo sentiti privati e deprivati del nostro tempo e delle nostre azioni. Le Co.Ca. e gli staff della nostra regione hanno battuto creativamente nuove strade e strategie educative per mantenere vivo lo scautismo durante la pandemia: abbiamo imparato a fare i conti con i colori (… rosso, arancio, giallo!!!evviva), i protocolli e i DPCM, abbiamo imparato ad incontraci su Zoom e Meet, a giocare in modo “adeguato” al tempo, il nostro grande gioco dello scautismo. Una bella e partecipata assemblea regionale ci ha ricordato di essere resilienti e di fare resistenza educativa. Le pattuglie regionali ci hanno offerto dei bei momenti formativi ed abbiamo sperimentato insieme, un modo “altro” di stare accanto ai nostri ragazzi che tanto hanno patito l’assenza della dimensione fisica della relazione.

 

E’ difficile fare ad oggi un bilancio dei “segni” positivi e negativi che questa pandemia ha lasciato in noi: le paure ed i lutti che hanno attraversato tante delle nostre famiglie, il desiderio ritrovato di affetti ed amicizie autentiche, un mix di contrari con i quali facciamo ancora i conti.

 

Eppure questa estate ci ha regalato tanti campi e routes, ci ha regalato sorrisi, camminate, fuochi. Le grida allegre dei lupetti e delle coccinelle, il trambusto giocoso degli esploratori e delle guide, i passi ed il vento sul viso dei rovers e delle scolte.

Come non dirci allora quale gioia incommensurabile è essere scout, nonostante le paure ed i contrasti che a volte hanno serpeggiato lungo le nostre Co.Ca. .

 

Ripartiamo allora dal confronto sulle strategie e sui contenuti per essere persone e capi significativi anche in questo tempo: che i segni possano essere allora nuove tracce per intendere il ruolo educativo che associativamente abbiamo scelto di avere!

Buona strada

 

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